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Vorrei che piangeste
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Drago ALI
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Tiferno Comics
Il passato fine settimana sono andato al Tiferno Comics diCittà di Castello, dove ho avuto interessanti scambi di opinioni artistiche e qualche caricatura.
Il Drago è arrivato
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Non esistono prospettive
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Ysingrinus
Un esercizio di vettoriale su Yzi.
Spiegazione letteraria maggiorata
In collaborazione con Ysingrinus ho deciso di riprendere un suo vecchio e pregevole articolo per dargli quel tocco in più che onestamente mancava.
LE ANIMAZIONI!!!!!!
Durante il fine settimana lungo ho avuto modo di riflettere e capire molte cose. Gli accademici ed i logopedisti hanno ingannato il volgo per troppo tempo.
Una mente pura, libera da ogni sovrastruttura, scevra da pregiudizi1, come solo la mia può essere2, ha le possibilità di innescare il meccanismo di distruzione di questo castello di folli bugie.
Il mio interesse ora è quello di fornire semplici spunti perché i lettori, appreso il meccanismo, possano condurre la propria ricerca, perfezionando cosí, in un moto virtuoso, le ricerche degli altri.
Il segreto per nascondere un segreto, come già insegnava Poe, è nel nascondere il segreto che si vuole nascondere3 ben in vista, cosí da non invogliare gli scopritori, o anche solo ricercatori, di segreti nascosti a cercare i segreti nascosti dove sono realmente nascosti45.
Cosí ho deciso di guardare proprio sotto al mio naso. Impariamo a leggere in media intorno ai 5-6 anni, in realtà molti anche prima, e da allora non possiamo fare a meno di leggere: è un automatismo che, a meno di deficit visivo o probelma neurologico o psichiatrico, non possiamo combattere. Quale “posto”6 migliore per nascondere qualcosa?
Ovviamente, perché tale nascondiglio abbia senso, bisogna nascondere qualcosa che sia sí un segreto ma che sia correlato in qualche modo al nascondiglio, come una lettera in un portalettere7 o come la R moscia che non è assolutamente una R come mostrerò qui di seguito8!
Analizziamo ora la lettera in questione, ricordandoci che è proprio questa lettera solo nel nostro alfabeto, il discorso quindi è particolare e non generale ma sicuramente ha riscontri, in forme e modi diversi, in ogni alfabeto del mondo.
La lettera R è cosí formata: un’asta, un occhiello ed una gamba. Partendo da questa consapevolezza proviamo a pensare al significato di “moscio” ed applichiamolo alla gamba della R. Vediamo che questa cala, sino a raggiungere l’asta, non riuscendo piú a rimanere quasi eretta come prima. Che lettera si forma cosí? Una P! La P è la vera R moscia, non quel suono strano a metà tra una R ed una V, come infatti veniamo invitati a riprodurre graficamente.
Prova che la mia teoria è giusta9 è che mentre la teoria ufficiale della R moscia è sterile, la mia apre le porte a molteplici e variegate branche del sapere letterario.
Di seguito qualche esempio.
- R moscia diminuita: Partendo dall’ormai nota R moscia, apriamo l’occhiello, perché diminuita ed otteniamo cosí una F!
esempio di R moscia ed R moscia diminuita con una delle piú comuni parole usate per prendere in giro chi ha la R moscia: ramarro – pamappo – famaffo.
- R moscia diminuita maggiorata: Alla F si aggiunge una stanghetta ed ecco che diventa una E. Questo esempio spiega anche l’utilità di diversi percorsi di ragionamento perché esiste la corrente di pensiero inversa, piú estrema della mia. Praticamente dalla E diminuita si passa alla F, cosí maggiorandola si arriva alla P ed infine diventa R una volta eretta.
- R moscia raddoppiata: Aggiungendo un altro occhiello si ottiene la B10.
- Q moscia: Analogalmente alla R anche la Q, perdendo la sua gambetta, può diventare una O.
- Q moscia collassata: La O grazie ad un cedimento strutturale centrale diventa una S.
- Q moscia schiacciata: Sempre dalla O si ottiene una D11.
Credo di aver fornito tutti gli strumenti utili per poter finalmente comprendere e modificare il mondo a proprio piacimento. È uno strumento molto potente, quello che ho donato, che deve essere usato con cognizione di causa.
- E cioè la mia. ↩
- Appunto. ↩
- Segreto12. ↩
- Segreti. ↩
- Mi dispiace per chi non ha letto i racconti di Poe che cito perché non ha letto dei bei racconti e perché sa già dove cercare. Nelle storie naturalmente, quando si decide a leggerle13. ↩
- Metaforicamente parlando14. ↩
- Scusate non lettori di Poe, ma ve lo meritate15. ↩
- Accademici di tutto il mondo, la vostra connivenza con la lobby dei logopedisti è finita. Ormai siete crollati tutti quanti! ↩
- Ovviamente non c’è bisogno di prove aggiuntive, ma intendo fornire altri esempi16. ↩
- Invito il diligente lettore a dimostrarmi quanti modi esistono per arrivare alla B e cosa e come si può ottenere partendo da essa. ↩
- I piú dotati nella funzione mnesica si ricorderanno della famosa D di elefante17. ↩
- Ovviamente. ↩
- Non sono sul serio dispiaciuto, perché non leggere qualcosa è qualcosa che qualcuno ha voluto18. ↩
- Ovviamente. ↩
- Severo ma giusto19. ↩
- Ovviamente. ↩
- Cioè coloro che ricordano ciò che ricordano, che è quello che dico io20. ↩
- Purtroppo sono cosí spregiosi quelli che decidono di non leggere qualcosa che non riesco ad essere buono nei loro confronti. ↩
- Ovviamente. ↩
- Come è ovvio che sia21. ↩
- E cioè ovviamente. ↩
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Caccia grossa, grossissima!
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Papero spaventato
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